Seguire l’energia e fidarsi

Quanto segui l’energia? E soprattutto cosa significa seguire l’energia? C’è chi parla di sesto senso, di intuito, di “pelle” per rendere l’innata capacità che abbiamo di affidarci a ciò che sappiamo, oltre la mente e la razionalità. Le bellissime domande accessiane aprono con grande facilità la porta alle informazioni, alla consapevolezza dell’energia che caratterizza ogni aspetto dell’esistenza. “Cosa so qui che faccio finta di non sapere?” – “Cosa sto percependo qui?” sono quesiti per connettersi a quella capacità che nei secoli e nelle varie culture è stata raccontata in tantissimi modi. L’energia è il nostro primo linguaggio, è ciò che arriva ad una velocità superiore a quella della luce e del suono, e, se solo ponessimo l’attenzione su questo aspetto, noteremmo i limiti del linguaggio nel tradurre in parole questo fenomeno. L’energia è immediata, non la puoi capire, analizzare o vivisezionare; puoi riceverla, fidarti, seguirla appunto. “Se scelgo questo, creerà di più per me?” e la risposta energetica che arriva può essere leggera o pesante (con le possibili gradazioni); è un SI o un NO, ma sempre di energia si tratta. C’è poi quella magica parola che è VERITA’ che se la mettessimo prima di fare una domanda ci assicurerebbe ulteriormente la verità sottile, al di là di ciò che abbiamo deciso, oltre i nostri punti di vista, quelli collettivi, quelli delle persone coinvolte in un contesto sul quale stiamo facendo domande. Perché le interferenze e il diventare l’EFFETTO degli altri, quando si esplora qualcosa, non facilitano la chiarezza delle informazioni. Quindi VERITA’ è proprio l’essere disposti a sapere, a essere, a ricevere e a percepire.

Naturalmente l’energia non parla solo quando facciamo le domande: è un continuo flusso a cui siamo costantemente collegati, è solo che non sempre ne siamo consapevoli e non sempre siamo PRESENTI all’energia. Tutto è energia e tutto emette messaggi. La mutevolezza – nel senso di velocità di cambiamento e non in accezione negativa – è qualcosa con cui l’uomo ha preferito non fare i conti, valutandola come destabilizzante, non sicura e poco duratura. Mentre la logica, il pensiero cartesiano (COGITO ERGO SUM) donano certezze eterne: è così e basta e la mia sicurezza ne è alimentata. E si passano anni a tenere in posizione rapporti, lavori, ambiti, contesti nella memoria di ciò che era: una energia di freschezza, leggerezza ed espansione. Quindi se oggi, pensando ad entrare in quell’ufficio, mi viene il mal di testa, resisto perché dove lo trovo un altro posto fisso? E poi lì ho passato gli anni più belli della mia carriera. E come sarebbe seguire l’energia e fidarsi, senza sentirsi incoscienti, sbagliati o instabili solo perché oggi quella energia di un tempo non c’è più e il nostro essere e il nostro corpo stanno dando mille segnali? “Vabbè, la fai facile. Ma io c’ho il mutuo e ho una famiglia”. E come sarebbe riconoscere che si può invitare altro anche stando dove si sta, sapendo che aprire lo spazio di una nuova energia invita quell’energia? Access Consciousness è nato proprio da una domanda di Gary Douglas, ed oggi è in tutto il mondo semplicemente perché lui si è affidato all’energia e l’ha seguita - e continua a farlo - anche senza sapere cognitivamente dove l’avrebbe condotto. Tutto ciò che sentiamo nel corpo è in realtà PERCEZIONE, ci dice il Dr Dain Heer. Poi qui entrano in ballo la parola e il linguaggio. È più ricorrente sentir parlare del SENTIRE che del PERCEPIRE, eppure quando le persone dicono “Sto sentendo questo…” probabilmente si stanno riferendo a ciò che stanno percependo attraverso il corpo, il nostro mitico e magico intermediario con il mondo.

Come si dialoga con l’energia? Facendo domande. C’è quel potente strumento del LEGGERO e PESANTE, che si impara nella classe Bars e nelle classi Intro, che è veramente il GPS da cui iniziare. E come riconosco il LEGGERO? Ognuno ha il suo modo di ricevere l’informazione: può essere un brivido, una energia che espande e che porta su oppure una risata, un wow. Il PESANTE può mostrarsi come peso sulle spalle, contrazione nel corpo, una energia che ti chiude. Consiglio di iniziare dalle domande semplici, dalla risposta ovvia. “Verità, sono Maria?” Se è il vostro nome sentirete leggero, se non lo è, avrete una risposta totalmente diversa. E poi giocare con tutto questo, fare esperimenti, vedere cosa accade seguendo la via pesante, e cosa si crea scegliendo la leggerezza. Non c’è una energia positiva e negativa, buona e cattiva: l’energia non ha morale, è l’uomo che ha bisogno di definirla. Possiamo dire che scegliere una energia densa, pesante, solida potrà creare realtà congruenti ad essa. La LEGGEREZZA va molto meno di moda perché ad essa ci sono attaccati tanti punti di vista: se sei leggero sei superficiale, non capisci la gravità delle cose, sei egoista, vivi in un mondo tutto tuo.

Se tutto ciò che è elettrico ha una polarità e una definizione + e -, e quindi un giudizio “giusto e sbagliato, bene e male”, come sarebbe optare per l’onda acustica, incarnarla e collassare nella materia da particella, scegliendo di giocare? E tutto ciò che non lo permette POD e POC, in un costante flusso di creazione e distruzione - intesa come surcreazione - senza giudizio, ma solo come stato dell’energia. Prima di far scorrere i punti Bars o i body process cosa stiamo facendo in realtà? Chiamiamo delle energie affinché si attivino e quando ci spostiamo da un punto ad un altro o da una posizione delle mani ad un’altra non facciamo altro che seguire l’energia e riconoscere quando si alleggerisce e si dissipa. Piccolo spoiler: non sempre l’energia si sente nelle mani e non sempre quel punto ha finito di scorrere solo perché le nostre mani sono silenti. L’energia è al lavoro al di là delle conferme tattili. E anche quella delle nostre creazioni è attiva seppure non c’è nell’immediato un segno tangibile. “Verità, questo (e mettete l’argomento) si sta creando? E si attualizzerà?” Domande da farsi prima di mollare ad un passo dal successo.